mi riposai e la fronte
appoggiai alla sua vita.
E l’albero parlò
coi suoi silenzi,
suoni di canti
portati dal vento,
fruscio d’ali,
e passi vellutati d’animali,
e la serica luce della luna.
Poi rombi di tuono
e l’urlo di cannoni,
strida di belve
dal sembiante umano.
E il gelo della morte cruda e tetra.
Mi ritrassi e non volli
più ascoltare, attonita
ferita, spaventata.
“Appoggia la tua fronte
nuovamente” disse l’albero,
“Perché è un sollievo
per l’anima mia.”
“Ascolta ancora il tempo parla,
la verità ti dice se la vuoi”
Tra le sue foglie udii la nuova vita,
linfa che sale ai rami arsi
e anneriti,
fremiti lievi, ed ali di farfalle
ed il sussurro di un fiore che nasce.
Tutto ritorna tutto ricomincia.
“Ed ora vai insegui la Speranza,
al di là di quell’albero di tiglio.”
Ed io andai.
poesia di Sandra Mirabella
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