domenica 29 dicembre 2013

Notte di rabbia




Notte di rabbia che bolle,
scoppia, rompe, esplode come lava incandescente 
che folle corre e non arriva mai,
nera di tempesta, rossa come fuoco, 
bomba che scoppia, spacca, morde, rompe, distrugge
e cade dal cielo come gocce di metallo fuso,
ti brucia il corpo e l'anima.
Ti copre come mantello cupo, tela di ragno,
ti imprigiona, non ne esci, gridi senza più fiato in gola,
non te lo strappi di dosso e impotente l'anima cede...

Poi lentamente il battito rallenta,
cerca la sua dimora. 
Come lava che incontra un oceano di lacrime,
la marea ritira la sua veste, pesante di pianto.
La rabbia si coniuga al passato,
è ormai polvere nera soffiata via dal vento.
E rimane il dolore...
Pianto di sale,
asciugato dal tempo.

poesia di Sandra Mirabella

sabato 9 novembre 2013

Sale amaro



Stasera voglio uccidere i miei sogni,
perchè tanto non sanno più volare.
Cada la mia speranza,
gocce di cianuro, acido velenoso d'illusioni.

Non voglio più il nulla tra le mani.
Voglio sentirmi libera e leggera.
Il freddo della nebbia, m'infastidisce gli occhi.
La mia realtà è diversa,
Soffoco nella vita di ogni giorno,
d'indifferenza e urlo di solitudine silenziosa.

Sole, luna, arcobaleni,
ho finito con voi.
La verità è solo sale amaro 
nella tazzina del caffè della mattina.

Poi via con l'armatura
alla battaglia.
Guerriera di cartapesta 
senz'armi nè destriero,
con la maschera di turno sulla faccia,
a sorridere o gridare secondo circostanza.

Stasera, con la mia spada di cartone,
voglio uccidere le speranze ed i miei sogni,
sospesi come nuvole di piombo.

Volino via insieme alle illusioni,
stelle, aquiloni e palloncini rossi.
Vadano con le aquile a volar sulle cime.

Domani voglio essere diversa.
E se le lacrime trafiggeranno gli occhi,
le asciugherò come se fosse pioggia.

Poesia di Sandra Mirabella

martedì 10 settembre 2013

Il paese della luce



C'è un paese, in cui di giorno
puoi entrare in una nuvola
come dentro un sogno,
correre col vento
su e giù per le cime
di montagne innevate.

E sognare
un sole senza tempo
che non tramonta mai.
Ma di notte,
il ghiaccio morde la montagna,
con fragore di paura
e la spinge giù,
spegnendo i lumi dei villaggi.

C'è un paese in cui,
puoi sognare di elfi incantati,
dispettosi folletti
padroni di boschi
e pentole d'oro
che non regalano a nessuno.

Di piccoli uomini rossi
con strani cappelli
a quattro punte...
di renne con corna di velluto.

Di notte il buio spinge il sole
dentro l'orizzonte,
per un tempo infinito.

Tutto rallenta, si nasconde, aspetta...
poi di nuovo la luce vince la notte
e l'acqua in tumulto,
precipita in grandi cascate.

Scendo laggiù col fiume in corsa.
Mi fermo a guardare un grande specchio rotondo,
dove l'acqua si quieta,
in un lago tranquillo e mi perdo
nelle ombre dei boschi, nel tempo,
nella luce del sole, in quella corrente d'ali,
nel vento.


emozioni di Norvegia , poesia di Sandra Mirabella

domenica 7 luglio 2013

Mancu era bbonu



Iù vi staiu parrannu
ri cinquant'anni fa,
mancu ri tantu. 
Si nun stavumu attenti
picca picca a cumminari dannu
o ri sgarrari da la ritta via,
me mattri mi riceva:
"attentu ca ti tiru na ttappina
e ti rumpu u battisimu sicuru."
Me pattri a ttonu ri dda bbanna
arrispunneva: 
"chi c'affari a ttappina, a stari attentu
ca si cummini ddannu,
ialiotu, a cintura re causi mi levu,
e ddunni vegnu e vegnu ro mulino".

Mancu era bbonu!
Però ora i cosi ca si virunu
su strani.
Si picca picca
n'maestru o un m'profissuri,
a mmattri e ppattri
ci rici ca so figghiu,
vogghia ri sturiari,
picca nn'avi,
ha stari attentu 
puvireddu iddu
megghiu s'azzicca
a lingua, n'o cchiù 
funnu puttusu.
Picchì ora ca su di moda
i tacchi a spillu,
a mattri, si la leva la scarpina,
ma ppi ttirariccilla
nnò chicchirimiddu,
ri chiddu ca cci rissi
ca so figghiu, 
vogghia ri sturiari 
nun ci nn'avi. 

dedicato ai siciliani, poesia di Sandra Mirabella

domenica 30 giugno 2013

Sera


Sera, siediti qui, accanto a me,
racconta di ricordi,
bagna la febbre della mente,
come fiume chiaro, lava i pensieri neri.

Racconta di sole caldo,
che come fuoco bruciava la pelle di sale
e la testa di vento,
gonfio di furia nella mia isola.

Raccontami di fame, di delirii
e folli parole farfugliate nel silenzio
di una notte di rabbia,
di lacrime dietro un grande armadio,
nascosta al mondo,
di stanchezza e di sonno profondo come un pozzo,
senza desiderio di risveglio.

Raccontami del ronzio delle api,
nell'immobilità di pomeriggi assolati,
della noia di serate estive,
lunghe come lenzuola senza fine,
binari verso un nulla senza speranza.

Raccontami di libri e libri,
meravigliata da viaggi con la mente,
in terre d'altra gente,
di voglia di andare per non ritornare.

Raccontami di oggi, libro del tempo senza parole.
Parlami se puoi del domani,
raccontalo col sole caldo,
con la pelle di sale
e il vento selvaggio nella testa.
Raccontami... io ti starò ad ascoltare.

 Poesia di Sandra Mirabella

domenica 5 maggio 2013

Girandole di luna



Era Chiara una bimba,
occhi come girandole di luna,
per gioco, ricci di giocattoli di porcellana,
e tratteneva nei capelli della madre,
dita assetate di sorrisi.
C'era solo la luna però a sorridere,
in quella stanza dove non entrava mai il sole.

Chiara voleva migrar con gli uccelli,
ma sbatteva le ali al soffitto,
rimaneva ferita, e volare era solo follia.

Saliva sul tavolo
a nascondere le chiavi,
ogni giorno sempre più alto,
il padre,
e faceva nodi fitti e serrati
che nessuna realtà e nemmeno la fantasia
potevano slegare.

Pensiero di zingara,
passato, presente,
non c'era nessuna coniugazione
ad aiutare il suo futuro ad essere diverso.

Lei lo pensava migliore,
poi con la rabbia di sempre,
scagliava pensieri come pietre
addosso al soffitto,
per vedere se cambiava colore.

Cantare aria con colori di sole,
note e profumi di libertà,
parole però non ne sapeva,
seccate e aggrappate alla gola,
restavano là.
Affacciata al balcone
guardava uno stagno,
non c'era però il gabbiano marinaio,
perchè non era il mare del suo sogno.

Se ne andò via un giorno
a giocar con le stelle,
per seguirle e trovare
la strada del mare,
per imparare dal cielo e dal vento
le parole della libertà.

Libertà,
aquilone che danza felice nell'aria,
ma fu solo un momento,
dopo un po' l'aquilone sfuggi dalle dita
come i ricci dei giochi di ieri.

C'era ancora una sola salita,
Chiara, i pensieri verso il cielo a rincorrere il vento,
seduta sull'erba rimase a guardare
e a sognare, sognare del mare. 

Poesia di Sandra Mirabella

mercoledì 13 febbraio 2013

Pescatore di scogliera



Se il sole perde il vestito
e splende un po' più in la',
se l'aquila in cielo perde la via
e il cuore è chiuso in gabbia,
tu, pescatore di scogliera
di conchiglie e stelle di mare,
prendi il tuo dolore in mano
e scaglialo dove l'acqua è più scura,
con una pietra legata stretta,
così non può più tornare.

Trova il tuo amore tra i sassi della spiaggia,
strofina forte per farlo brillare,
solo adesso lo potrai regalare.

Poi quando è sera segui la luna,
se riesci a prenderla, appoggiala piano
accanto al tuo cuscino,
raccontale una storia senza parole,
e insieme a lei potrai riposare.

Sogna più piano
per non farla svegliare
e tienile la mano.
Se il suo nome ancora non sai
domani lo potrai trovare
tra i sassi nella sabbia
o in fondo al mare.

Poesia di Sandra Mirabella