Quante volte ho bussato,
dietro la porta del silenzio.
Quante volte ho invocato
un dio che silenzioso e triste
non mi ascoltava, immobile
nell'eternita' di un infinito nulla...
Dentro la notte del tempo,
i miei pensieri persi dietro un muto vagare,
cercavano una verità
persa dentro un lume,
piccola luce lontana,
chiedendo un sole
che indifferente si nascondeva.
Frutto strano il silenzio
dal sapore agrodolce,
e nascosto in quel frutto acerbo,
l'eco del suono di una muta domanda.
Ma la risposta vana
vaga ancora nel vento del tempo... come una beffa!
poesia di Sandra Mirabella
ciao Sandra.
RispondiEliminaMi sono imbattuto casualmente nel tuo blog e l' ho trovato subito interessante.
Vorrei ospitarti nel mio, anche se momentaneamente a riposo, per poter condividere emozioni e opinioni sulla poesia.
Se lo vorrai visitare ecco il link : www.volinversi.blogspot.com.
Ciao.
Come sempre i tuoi versi sono belli e toccanti,ma stavolta non ne condivido i contenuti. L'immagine di un Dio triste silenzioso muto e persino simboleggiato da un infinito nulla, a mio avviso non è giusta. Per me è l'infinito tutto del creato,è l'infinita dolcezza di una vita che nasce, è la gioia di ogni nuovo giorno, è il grido dell'amore per noi è tra noi. Un bacio.Agata
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