lunedì 27 aprile 2015

Insegnami



Insegnami o fata
la magica lingua 
degli elfi e folletti del bosco.

La lingua che ha il suono dell'acqua 
che trilla nei lieti ruscelli 
e stormisce nella voce del vento
tra foglie di platani ed olmi.

Assai flebile adesso è la tua voce
come fili mossi dal vento,
un luccichio di foglie, 
un improvviso curvarsi d'erba al vento.

Ricca di canti era la terra, 
viveva di poesia e luci di risate,
il magico sole splendeva ancora in cielo.
Adesso il sole è morto.

I sentieri delle fate, dispersi e polverosi.
Chi canterà  più il mondo incantato
se l'uomo non ne ha più memoria ? 
A chi somiglieranno i poeti della Terra 
quando giungerà per loro l'inverno ? 

Anche queste mie parole saranno perdute
se non imparerò la magica lingua.
L'unica conoscenza dell'uomo 
dovrà essere solo dolore e distruzione ? 

Insegnami di nuovo, o Fata
la magica lingua 
di elfi e folletti del bosco.

poesia di Sandra Mirabella

sabato 18 aprile 2015

Notte inutile



Questa è una notte 
per gente banale
che vive una vita 
poco speciale. 

Per chi i propri sogni
non li ha nel cassetto
e forse neanche ai piedi del letto.

Una notte fredda 
che non si sta in piedi,
che inghiotte la luna 
ed i desideri. 

Una notte che è notte 
tutti i giorni dell'anno 
per quelli che una storia 
nemmeno ce l'hanno. 

Questa è una notte, una notte sbagliata,
per una vita ch'è stata rubata.
Piange la luna al di la' delle stelle 
che questa notte sono ancora più belle.

Una notte che dura poco più di una vita, 
per chi sospirando sussurra... è finita!

poesia di Sandra Mirabella

martedì 7 aprile 2015

Ognina

 
Ognina sonnecchia la mattina 
come sirena sdraiata sul mare, 
scogli di lava le fanno da cuscino.

Lontano tra le onde, s'affaccia timido
il sole appena sveglio,
con riflessi rosati di corallo.

Fremiti lievi scrollano nell'aria,
gocce d'argento di magica luna,
appese sulle ali dei gabbiani.

E senti lentamente avvicinarsi
lo sciacquettio del remo
dentro l'onda tranquilla, 

mentre il salato profumo delle alghe e del mare, 
riporta all'anima ricordi,
nei silenzi del tempo addormentati.

Le campane della chiesa antica, 
in canto lieto salutano il sole,
che caldo ormai nel cielo di zaffiro, 

apre le nubi come una promessa, 
e nell'aria brillante del mattino,
il borgo ricomincia e vive il giorno.

Ad Ognina mio piccolo borgo natio (Catania)
Poesia di Sandra Mirabella